Il
pronome è quella parte variabile del discorso che ha la funzione di
sostituire il nome, in modo tale da non nominarlo direttamente. Per
esempio, in una frase come
ieri Guido ha
incontrato Marco e Monica, li ha salutati, ma loro non
gli hanno risposto perché non lo hanno visto
i
pronomi li, loro, gli, lo consentono di evitare la ripetizione di
alcuni nomi che avrebbe appesantito il discorso.
Il
pronome, però, non serve soltanto a sostituire un nome; può anche
prendere il posto di un aggettivo e persino di un’intera proposizione:
Oggi il tempo è buono, ma ieri non lo era. (lo
= buono)
Come ha detto di chiamarsi? – Non lo ricordo.
(lo = come ha detto di
chiamarsi)
Ci
sono vari tipi di pronome: i pronomi personali (io, tu, noi, voi,
ecc.); relativi (che, il quale, ecc.); possessivi (mio,
tuo, suo, ecc.); dimostrativi (questo, quello, ecc.);
indefiniti (nessuno, tutto, ecc.); interrogativi (quale, chi,
quanto, ecc.).
Per
non confondere i pronomi con gli aggettivi corrispondenti, ricorda che
l’aggettivo accompagna il nome, mentre il pronome lo sostituisce:
Questo quadro è bello (aggettivo).
Tra i due quadri preferisco questo (pronome). |